Arco diritto della prima età del bronzo
Il nome di 'Uomo di Similaun' fu dato al cacciatore
del 3000 a.C. il cui corpo è stato restituito nel 1991
dai ghiacci delle Alpi Venoste.
Purtroppo, nel corso del recupero, effettuato
dalle guardie austriache, fu perduta o danneggiata
buona parte del corredo di abiti, armi e attrezzi,
che dovevano essere simili a quelli visibili in questa
ricostruzione del Museo Archeologico di Bolzano.
Secondo alcune valutazioni l'arco, lungo 1,82 metri,
è fatto con legno di tasso e potrebbe avere avuto
un carico di 62# all'allungo netto di 30" (762 mm).
Attorno a questa scoperta hanno lavorato scienziati
di tutto il mondo, ma ciò non ha impedito che sui
documenti ufficiali venisse scritto che l'arco fosse
inservibile per assenza di tacche a cui legare la corda.
Da quando salma e corredo sono tornati in Italia,
quell'affermazione è in parte rientrata, anche per
l'intervento di alcuni arcieri che hanno suggerito
di visitare il Museo di Torino, dove sono custoditi
archi egizi simili nella fattura e tutti privi di tacche.
Evidentemente gli antichi sapevano usare altri sistemi
di fissaggio della corda per evitare intagli che possono
innescare la frattura longitudinale del legno. |