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fig.1

L'arco ai tempi dell'impero romano

Colonna Traiana
113 d.C.
marmo, alt. totale 40 m, diam. 3,7 m
Roma, Fori imperiali

 

I rilievi della colonna documentano l'armamento
e le tattiche militari impiegate nelle guerre
contro i Daci, nel territorio dell'attuale Romania.

La narrazione è articolata in 154 "scene" affollate
da oltre 2500 figure e si snoda per 200 metri.
Il mostrarsi come un foglio arrotolato giustificava
la collocazione nel cortile di una biblioteca
i cui terrazzi  agevolavano l'osservazione ravvicinata.

In origine i rilevi erano colorati, come nel modello
qui accanto, eseguito nel 1780 da Luigi Valadier.

fig.2fig.3

Archi e frecce usati in battaglia sono quasi assenti
nei documenti che vanno dal V sec.a.C al X sec.d.C.
La Colonna Traiana è una delle poche eccezioni.

Qui, archi di piccola dimensione, insieme ad abiti
e altri armamenti di tipo gallico, sono attribuiti
ai Daci che assediano una fortezza romana.
[scena XXXII]

Archi ancora più piccoli sono nelle mani
dei cavalieri sarmati, alleati dei Daci, riconoscibili
per la curiosa armatura squamata che riveste
come una pelle sia i cavalieri, sia i cavalli.
[scena XXXVII]

fig.4

I legionari romani non usano archi. Più che guerrieri
appaiono come abili costruttori di ponti e fortezze.
Il compito di guardia e primo intervento è assegnato
agli ausiliari. Tra essi vi sono gli arcieri siriaci
che portano lunghe vesti di foggia orientale.
[scena CVIII]

E' da notare che Sarmati e Siriaci, presenti
sui fronti opposti del conflitto, sono popolazioni
che nell'uso dell'arco in battaglia
avevano avuto fama di leggendaria abilità.

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agosto 2007