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fig.1

L'arco 'sigma' degli Sciti

Arciere scita da un anfora di Euthymides
500 a.C. circa
pittura vascolare da Vulci
Munich, Antikensammlung
 

Il copricapo a punta, l'abito attillato e l'arco riflesso
a tripla curvatura tanto piccolo da poterlo riporre,
insieme alle frecce, nel "gorito" appeso alla cintura:
tutto questo contraddistingue un arciere scita.

Nel V sec. a.C. giovani come questo erano comuni
in Atene, al servizio della pubblica gendarmeria,
spesso disprezzati e irrisi, come accade nelle
commedie di Aristofane.

Eppure gli Sciti sono stati un grande popolo,
di origine e lingua iranica: abili cavalieri, arcieri e
orefici, che da VII sec.a.C. al II sec.d.C dominarono
le steppe dal Mar Nero fino ai confini della Cina,
come poi hanno fatto Unni e Mongoli.

fig.2

Era un popolo nomade, senza città e roccaforti.
Di loro resta solo ciò che è stato trovato nei kurgan,
grandi tombe a tumulo con armi e oggetti preziosi.

Le armi fanno parte anche dei corredi di molte donne
giustificando così il mito delle Amazzoni.

Purtroppo, per disinteresse degli archeologi o per
il deperimento dei materiali, non sono stati reperiti
archi in condizioni utili per un esame esauriente.
Tutte le testimonianze concordano però sul fatto che
fossero archi molto corti e flessibili: dovevano quindi
essere compositi, sebbene non si abbiano certezze
sui materiali usati.

Di recente, B. Dwyer e S. Selby hanno segnalato
alcuni archi tipicamente sciti, rinvenuti nel corredo
di guerrieri con fattezze europee sepolti in Xinjiang,
nel nord-ovest della Cina, alla fine del VII sec.a.C.

fig.3

Questa anforetta in lega d'argento e oro, del kurgan
di Kul'Oba, ora all'Hermitage di San Pietroburgo,
mostra uno scita nell'atto di incordare l'arco, stando
accovacciato.

Dietro alla sua schiena si intravede l'estremità
superiore del gorito, sempre a portata di mano,
come la fondina di una Colt per gli uomini del West.
 

fig.4  fig.5

La forma a sigma maiuscolo, tipica dell'arco scitico,
è uno standard che non è mai tramontato.
La troviamo in opere d'arte e figure artigianali di
tutti i tempi: da questo affresco etrusco del 530 a.C.
proveniente da Cerveteri e conservato al Louvre,
fino all'arco di Cupido dei Tarocchi ottocenteschi.

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febbraio 2008